L’espressione “La scintilla scocca da Monte Pellegrino” ci riporta al cuore della tradizione che da quattrocento anni anima Palermo: il Festino di Santa Rosalia. Questa celebrazione, che ogni anno trasforma la città in un palcoscenico di fede e folklore, affonda le sue radici profonde in un evento straordinario avvenuto il 15 luglio 1624.
Fu in quella data che, all’interno della grotta sul Monte Pellegrino, vennero ritrovate le spoglie mortali di Santa Rosalia, la “Santuzza”, patrona incontrastata di Palermo. Il ritrovamento non fu un semplice evento, ma l’inizio di una storia di salvezza.
Il 9 giugno dell’anno seguente (1625), le reliquie furono portate in processione per le vie di Palermo. Fu in quel momento che Santa Rosalia, con la sua intercessione divina, ottenne un miracolo strepitoso: la fine della terribile peste che stava decimando la popolazione della città. Da quel giorno, il Festino è un inno di gratitudine e devozione.
L’evento al Santuario di Monte Pellegrino
Se il Festino in città si svolge ogni anno dal 10 al 15 luglio, il suo spirito più autentico e le sue radici più profonde risiedono proprio nel Santuario di Monte Pellegrino. È qui – lo ricordano il Reggente del Santuario, don Natale Fiorentino, e la Comunità religiosa del Don Orione – che avrà luogo un evento speciale, una Rievocazione Storica e Celebrazione Solenne che precede i festeggiamenti cittadini.
L’appuntamento è per Domenica 6 luglio 2025, alle ore 11:00, al Santuario di Santa Rosalia. A presiedere la celebrazione sarà Sua Eccellenza monsignor Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo e Rettore del Santuario, a sottolineare l’importanza spirituale di questo momento.
L’evento includerà due momenti significativi:
- Un invito gioioso al Festino in città (10-15 luglio 2025), rivolto a tutti dalle Autorità presenti, per unire la comunità nei festeggiamenti.
- Una rappresentazione simbolica degli scavi, un omaggio al ritrovamento delle spoglie. Questa rievocazione ricorderà il ruolo fondamentale di Girolama La Gattuta di Ciminna, la miracolata, e dei suoi amici e devoti palermitani che, mentre la peste imperversava, cercavano disperatamente un aiuto dall’alto nel lontano 1624.
Al termine della messa, l’atmosfera si arricchirà con il racconto suggestivo della cantastorie Lucina Lanzara e le coinvolgenti musiche del percussionista di RAI DUE, Ismaila Mbaye.
