La sede odierna del Tesoro del Santuario, da cui si accede dallo scalone monumentale posto all’ingresso, trova posto nel salone di rappresentanza del Santuario sito al primo piano, inizialmente riservato alla Deputazione della grotta e della Chiesa di S. Rosalia e al Senato cittadino. Il primo nucleo espositivo si trovava in quello che oggi è il negozio di oggetti sacri, ma solo nel 2018, quando la città di Palermo venne insignita del titolo di Capitale Italiana della Cultura, alla vigilia del 394° festino il 13 luglio 2018, venne spostato nella sede odierna.
Ad accoglierci alla base dello scalone è il busto in marmo di Billiemi rappresentante il sindaco di Palermo Pietro Bonanno, opera di Benedetto Civiletti (1899) a lui si deve la strada carrabile che porta al Santuario.
Lo scalone ci conduce alla Sala museale, a prevalere è una colorazione rosacea che richiama l’etimologia del nome “Rosalia”. Sul soffitto monocromo spicca al centro l’aquila municipale con il cartiglio “S.P.Q.P” e il bordone del pellegrino all’interno di una corona di rose (attributi della Santa).
Sulle sei vetrine che accolgono gli oggetti ex-voto a spiccare è la galea argentea posta al centro della stanza. Questa, dono di Pietro Napoli, principe di Resuttano e tenente generale delle Galee del Regno, il quale trovandosi a comandare la nave “Milizia”, stando al racconto del marchese di Villabianca, si imbattè in uno scontro con un battello francese riportando una ferita che poteva costargli la vita. Scampando alla morte, fece dono alla Santa della galea argentea. Realizzatore del manufatto fu l’argentiere palermitano Giacomo Fulco. In origine il manufatto aveva una collocazione privilegiata, era collocata vicino l’altare della grotta assumendo non solo valore di ex voto ma anche la funzione di lucerna pensile.
Dono del Vicerè Uzeda, sono i vasi con fraschette fiorite e pampini di Paradiso, esempi della munificenza dei vicerè spagnoli in onore del santuario. Rappresenta il loro modo per ringraziarla per aver preservato la città di Palermo dal terribile terremoto che colpì la Val di Noto nel 1693.
Ambiente unico è l’antico Forziere posto al piano superiore, presenta una pavimentazione in maiolica del XVII secolo e una serie di suppellettili liturgiche ed ex-voto di minor pregio rispetto a quelli della sala sottostante. All’ingresso si vedono i resti dell’edicola dell’altare dedicato alla Madonna di Toledo, questo luogo fungeva probabilmente da deposito o cassaforte del Santuario. © PalermoTodayMartedì 20 maggio, al Santuario di Monte Pellegrino e per la prima volta dopo l’inaugurazione, aprirà al pubblico il Museo di Santa Rosalia con il suo tesoro. L’iniziativa vede la collaborazione tra la Piccola Opera della Divina Provvidenza – Don Orione, Don Natale Fiorentino, Reggente del Santuario, e l’Associazione Culturale Sikalesh. Nel 2018 il museo è stato inaugurato alla presenza dell’allora sindaco Leoluca Orlando e dell’arcivescovo Corrado Lorefice, affinché potesse essere reso visitabile.
Il Museo è stato risistemato grazie alla cura scientifica affidata a Maria Concetta Di Natale, Maurizio Vitella e Salvatore Mercadante, seguendo il progetto museografico dell’allora sovrintendente Lina Bellanca e la cura all’allestimento di Santo Cillaroto. Essa è finalizzata, oltre alla naturale divulgazione storico-artistica dei manufatti, ad una reale sinergia complementare alla sacralità profusa dalla devozione alla Santa presso la grotta.
A gestire l’apertura e la fruizione del luogo sarà l’Associazione Culturale Sikalesh.
La visita comprenderà la sala principale, con esposti antichi oggetti d’arte sacra ed ex-voto dedicati alla Santa, donati sin dal XVII secolo e l’antico forziere, suggestivo scrigno naturale, ancora intatto, dove venivano conservati preziosi manufatti destinati al Santuario.
Sarà possibile visitare il museo dal martedì alla domenica dalle 10 alle 16, con un piccolo contributo.
Biglietto in tero € 3,00
Ridotto per gruppi di almeno dieci persone € 2,00
“Siamo felici che il museo del santuario dedicato a Santa Rosalia possa tornare a mostrare i suoi preziosi oggetti”, spiega Maurizio Iozzia, presidente dell’Associazione Sikalesh, “Ringraziamo Don Natale Fiorentino, che lo ha voluto fortemente.
La nostra Associazione che si occuperà del mantenimento e della fruizione, è chiamata a svolgere un importante compito di valorizzazione di un tesoro, che oltre a rappresentare preziosi oggetti di grande interesse artistico, simboleggia l’immensa devozione che nei secoli ha caratterizzato il legame della città con la sua patrona, amplificandone enormemente il valore. Ogni singolo oggetto, ogni singola sfumatura trasuda fede, devozione e spiritualità, creando una connessione emotiva non indifferente”, aggiunge Iozzia.
Orari di apertura: da martedì a domenica 10:00-16:00
Per info e prenotazioni gruppi: sikalesh.cultura@gmail.com; 351 8170095










